The Brave – 1a parte

Parola per parola. La traduzione italiana del titolo sembrerebbe originale, ma bastano pochi rudimenti per comprendere che non lo è. Cosa c’è allora dietro quel “Ribelle” attribuito a Merida, protagonista del recente film d’animazione Disney? Merida è una principessa disegnata secondo l’estetica semplificata ed iperdinamica della Pixar, con la sua testa grande ed il corpo esile, mobile, avviluppato in una massa indomabile di capelli rosso fuoco che mostrano ad ogni inquadratura la perizia tecnica adoperata per crearli. Una principessa scozzese la cui fisicità e storicità è fissa in un passato fiabesco e parzialmente idealizzato,vagamente medioevale. Eppure la sua nobile origine non basta, da sola, ad attribuirle un posto nel celebre brand “Disney Princesses”, ideato per raccogliere prodotti per l’infanzia (giocattoli, educativi, audiovisivi) rivolti ad un pubblico femminile. Le famose principesse, pur con alcune varianti, avevano un disegno morbido – forse, a tratti, anche più piacevole – legato ad un glorioso passato della casa d’animazione (accanto alle classicissime Cenerentola e Biancaneve le eroine modernizzate del “rinascimento disney”) ma anche un ruolo ben preciso nel ribadire l’appartenenza di genere. Eroine post-post moderne (o informatizzate, o 2.0, oppure ancora digitali, ecc…) come Merida e Rapunzel mostrano un abbandono definitivo delle morbidezze, dell’indeciso fascino del gesto umano e animale genuinamente Disney. Perdono, rinunciando “coraggiosamente” all’interesse di spettatori più adulti, carne. (continua)

2 risposte a "The Brave – 1a parte"

  1. Pingback: L’animazione che canta: Sing,Oceania, Trolls e Rock Dog a confronto | Sulla Delorean volante (Ebbiba i cattoni!)

  2. Pingback: Mulan | Sulla Delorean volante (Ebbiba i cattoni!)

Lascia un commento